notizia Agenzia Italiana del Farmaco
Finché il Trenbolone prezzo rimane al suo posto, gli estrogeni non hanno la possibilità di raggiungere le cellule neoplastiche, che di conseguenza crescono più lentamente o non crescono più. Inoltre, le donne che hanno assunto tamoxifene per 10 anni presentavano minori probabilità recidiva o di sviluppare il cancro nell’altro seno, rispetto a quelle che hanno assunto tamoxifene per cinque anni. Alcuni dei casi di tumori maligni uterini, di ictus e di embolia polmonare hanno avuto esito fatale. Nello stesso studio è stato rilevato anche un aumento dell’incidenza di trombosi venosa profonda, formazione di cataratta, operazioni chirurgiche per cataratta. A tal proposito è importante che il medico informi il paziente dei potenziali effetti collaterali della terapia e dei principali segni con i quali questi si manifestano, in maniera da poter essere riconosciuti tempestivamente.
- È importante discutere con il medico di questi effetti collaterali per capire come gestirli al meglio.
- Anche se può avere degli effetti sul ciclo mestruale, il tamoxifene non ha un effetto anticoncezionale, e per questo si consiglia di fare uso di un metodo contraccettivo affidabile, non ormonale, durante la terapia e almeno per alcuni mesi dopo la conclusione del trattamento.
- Nonostante sia un farmaco efficace, come tutti i farmaci, può avere effetti collaterali.
- Sono stati segnalati alcuni casi di visione annebbiata, perdita di acuità visiva, disturbi visivi, tra cui rari casi di alterazioni corneali, cataratta (inclusa formazione di cataratta e operazioni chirurgiche per cataratta) e retinopatia.
- Tamoxifene, che viene ulteriormente metabolizzato dal CYP2D6 dando origine ad un altro metabolita attivo, l’endoxifene.
- Nel trattamento a lungo termine, gli effetti indesiderati segnalati sono meno frequenti o meno gravi rispetto a quelli osservati con androgeni ed estrogeni impiegati per il trattamento della stessa patologia.
Interazioni Farmacologiche fra il Tamoxifene e Altri Farmaci
Solo un piccolo numero di pazienti è stato esposto a tamoxifene in corso di gravidanza. Non è stato riportato che tale esposizione abbia causato una successiva adenosi vaginale o carcinoma a cellule chiare della vagina o della cervice nelle donne giovani che avevano subito l’esposizione a tamoxifene nella vita intrauterina. Il cancro al seno positivo per il recettore ormonale è un tipo di neoplasia che è alimentata da alcuni ormoni, spesso estrogeni, e si tratta del tipo di cancro al seno più diffuso al mondo.Tamoxifene agisce inibendo la capacità delle cellule tumorali di utilizzare gli estrogeni. Le ricerche sul tamoxifene a basse dosi potrebbero avere importanti ricadute sulla prevenzione primaria e secondaria del tumore del seno. Solo un piccolo numero di pazienti è stato esposto al tamoxifene in corso di gravidanza.
Tumore all’utero: sintomi, sopravvivenza e cura
Tra le pazienti che avevano segnalato sanguinamento vaginale nel periodo antecedente lo studio, il 62% (13 pazienti su 21) non ha riscontrato sanguinamento vaginale per un periodo di 6 mesi e il 33% (7 su 21) per tutta la durata dello studio. Il volume medio dell’utero è risultato aumentato dopo 6 mesi di trattamento e raddoppiato al termine dello studio durato un anno. Quest’osservazione è in linea con le proprietà farmacodinamiche del tamoxifene, ma non è stata stabilita una relazione causale (vedere paragrafo 4.4).
2 Proprietà farmacocinetiche
Gli studi effettuati sugli animali hanno mostrato tossicità riproduttiva (vedere paragrafo 5.3). Il tamoxifene e i suoi principali metaboliti sono potenti inibitori dell’ossidasi del sistema del citocromo P-450. L’effetto del tamoxifene sul metabolismo e l’eliminazione di altri agenti citotossici che sono attivati da tali enzimi, come la ciclofosfamide, è ignoto. In seguito all’uso concomitante di tamoxifene e dell’inibitore dell’aromatasi letrozolo è stata osservata una riduzione delle concentrazioni plasmatiche di letrozolo del 37%. L’uso di tamoxifene in associazione con un inibitore dell’aromatasi come terapia adiuvante non ha mostrato un’efficacia migliore rispetto a tamoxifene da solo. All’inizio e durante la terapia con tamoxifene la paziente deve sottoporsi ad un esame oftalmologico.
I tumori ER-positivi rispondono molto bene al tamoxifene, ma alcuni studi hanno dimostrato che il farmaco può essere altrettanto efficace anche nei tumori ER-negativi. Di seguito saranno riportati solo alcuni degli effetti indesiderati che potrebbero manifestarsi con l’uso del tamoxifene. Per maggiori dettagli, leggere il foglietto illustrativo del medicinale a base di tamoxifene prescritto dal medico che si deve assumere.